martedì 16 agosto 2016

Pari o dispari per chi deve lavorare

Ferragosto è alla fine della sua giornata, tutti “NOI” abbiamo festeggiato. Sicuramente tutti abbiamo cercato di divertirci, come meglio potevamo. Qualcuno di voi sarà stato a pranzo fuori, oppure in piscina, magari al mare o in montagna o nelle colline a cercare un po' di fresco ed avrà forse trovato le strade pulite. Altri avranno partecipato alle "cocomerate" organizzate nelle varie piazze o fatto visita ai musei che per l'occasione sono stati aperti. Qualcuno sarà rimasto senza soldi, avrà cercato di prelevare, ma il bancomat non avrà risposto alla richiesta e vi sarete rivolti al numero verde. Altri avranno percorso autostrade, si saranno fermati nei grill, avranno avuto bisogno dei bagni o di refrigerasi durante il viaggio. Altri per qualche inconveniente, perché sono partiti all'ultimo momento e avranno trovato i disagi delle code che di solito si verificano durante i periodi di grandi partenze, saranno arrivati a notte fonda negli alberghi prenotati in anticipo, per godersi in santa pace con la famiglia o con gli amici il giorno di Ferragosto. In questo caso hanno trovato il portiere di notte ad accoglierli. 
Ecco, io vorrei far presente che dietro a tutto questo, c'è qualcuno che sta lavorando per noi, per farci star bene. Queste persone ci hanno fatto divertire, ci hanno reso dei servizi lasciando a loro volta le proprie famiglie a casa in un giorno di festa. Oggi si parla di Ferragosto, ma così signori miei è sempre per ogni festività. 
Non voglio sbilanciarmi oltre, per esempio, la sanità pubblica, in questo caso si tratta di assistenza sanitaria al cittadino e di per se deve essere garantita, tenendo presente però, che anche in questa circostanza, anche se per scelta, le persone che vi lavorano lasciano comunque a casa la propria famiglia a festeggiare o semplicemente a passare un giorno di festa con la loro mancanza. Ebbene, anche se mi scatenerò forti critiche addosso, voglio dirvi che queste persone non sono diverse da quelle che in un giorno di festa lavorano all'interno dei supermercati e sembra che l'opinione pubblica si scateni difendendo solo questo tipo di categoria. 
Voglio proporre una cosa a tutti quelli che pensano che solo coloro che lavorano nei centri commerciali lavorino nei giorni festivi ingiustamente: la domenica e i giorni di festa, stiamocene a casa, evitiamo i ristoranti, preleviamo i soldi il venerdì e se non ci bastano, facciamo a “miccino”, smettiamo di divertirci durante i nostri fine settimana. Facciamo il pieno di benzina nei giorni feriali, portiamoci dietro il vasino per i nostri bisogni, la borsa frigo per refrigerarsi, dormiamo in macchina e facciamoci un bel bagno sotto la doccia o dentro la vasca. Visitiamo i musei nei giorni feriali, evitiamo aperitivi cene o danze, facciamo la spesa il sabato e mangiamo a casa la domenica, facciamo sempre così, per Natale, per Pasqua e per tutte le ricorrenze. Facciamo il pieno di tutto nei giorni feriali e facciamo in modo che il nostro divertimento non sia causa di lavoro altrui, ma festa per tutti. Vi piacerebbe così? 
Per quanto riguarda la sanità pubblica invece, sarebbe cortese da parte di tutti, evitare le abbuffate, le ubriacate e tutte quelle cose che intasano i vari pronto soccorso, così anche gli operatori al servizio della sanità potranno lavorare con più tranquillità, evitando aggressioni che spesso avvengono nei loro confronti dettate dallo stato di ebrezza o dalle vomitate in faccia dovute alle abbuffate. Anche se per loro è obbligo e scelta professionale, alla fine torneranno in famiglia più sereni e meno stressati dopo la dovuta giornata di lavoro. 
E ora pronta per l'attacco, ma riflettete.

Alessandra Lombardi