giovedì 30 giugno 2016

Spazio Informazione Libera avrà una categoria dedicata alla cucina


Dal momento che gli autori di questo blog amano molto la cucina e ritengono che questa sia un arte ed un modo per informare, non mancheranno dei post dedicati a qualche nostro piatto preferito.
L'autore principale chiaramente sarà Alessandra che è riuscita a far ingrassare Stefano di ben dieci chili con i suoi piatti gustosi, ma fa lo stesso, tanto adesso lui è a dieta. Prossimamente quindi, insieme agli articoli dedicati all'informazione troverete qualche ricetta gustosa. D'altronde un blog di informazione deve contenere un po' di tutto. 
Vi terremo aggiornati.

Alessandra Lombardi
Stefano Terraglia

mercoledì 29 giugno 2016

In ricordo di Margherita Hack

Tre anni fa fa scompariva il grande scienziato Margherita Hack
Spazio Informazione Libera la ricorda con un un video:

Sette anni fa la tragedia di Viareggio

Foto su licenza Creative Commons Autore: Rabendeviaregia
Trentatré morti e 25 feriti, questo è stato il bilancio della sciagura accaduta sette anni fa a Viareggio. Poco prima della mezzanotte, una fiammata proveniente dalla fuoriuscita di GPL da un vagone cisterna delle Ferrovie dello Stato, avvolse un intero quartiere uccidendo ed ustionando, devastando edifici ed infrastrutture. Riporto integralmente quanto scritto al proposito su Wikipedia invitando a cliccare qui per un meritato approfondimento.
Alle 23:48 del 29 giugno 2009, il treno merci 50325 Trecate-Gricignano, con il suo convoglio di quattordici carri cisterna contenenti GPL, deragliò per cause probabilmente legate al cedimento del carrello del primo carro cisterna, che trascinò fuori dai binari altri quattro carri. Dal primo carro, la cui cisterna venne perforata da un elemento dell'infrastruttura, fuoriuscì il GPL che saturò presto l'aria circostante incendiandosi repentinamente alla prima possibilità d'innesco (il GPL ha una densità più alta dell'aria, perciò rimase a contatto con il suolo).
I danni furono immediati e 11 persone persero la vita in pochi minuti, investite dalle fiamme o travolte dal crollo degli edifici; altre due persone vennero stroncate da infarto e decine rimasero ferite; di esse molte riportarono gravissime ustioni[4] e la maggior parte morì, anche a distanza di diverse settimane dall'evento. I due macchinisti rimasero indenni in quanto dopo aver dato frenatura al convoglio si misero in salvo dietro ad un muro che li riparò dalla fiammata del gas innescato.
Il deragliamento si verificò in corrispondenza del sovrappasso pedonale che scavalca il fascio binari sud della stazione ferroviaria, collegando via Burlamacchi con via Ponchielli. Il gas sembra essersi propagato in direzione di quest'ultima via, nella cui area si registrò infatti il maggior numero di vittime, feriti e di edifici crollati o danneggiati. Alcune abitazioni furono poi abbattute su ordinanza delle autorità comunali perché non più agibili o per costi di riparazione superiori ad una ricostruzione ex novo. Nei giorni successivi fu inoltre abbattuto anche lo storico sovrappasso ("La Passerella") per i gravi danni strutturali riportati a causa dello stress termico.
In totale si contarono 31 morti[5] (33 contando i due deceduti per infarto) e 25 feriti. I funerali di Stato ai quali parteciparono almeno 30.000 persone si tennero il 7 luglio[6] allo Stadio Torquato Bresciani per 15 vittime, altri 7 ebbero le esequie con rito islamico in Marocco.[7] Due altri decessi, avvenuti per infarto, non vennero inseriti nella lista ufficiale.

Ottantasette anni fa nasceva Oriana Fallaci

Il 29 di giugno del 1929 nasceva a Firenze una tra i più amati autori di tutti i tempi, Oriana Fallaci. 
Spazio Informazione Libera ha voluto rendere omaggio a questa scrittrice, giornalista e attivista italiana con una raccolta nella sezione biblioteca di questo sito, contenente la sintesi delle sue opere. Ricordiamola anche come "uno degli autori più letti e amati nel mondo” come la definisce il rettore del Columbia College of Chicago prima di conferirle la laurea ad honorem in letteratura. Inizia la sua carriera giornalistica come cronista ma vista la sua abilità ben presto si dedicherà ad incarichi di maggior rilevanza, come le interviste a personaggi politici di notevole importanza. Diverrà poi, prima inviato speciale e in seguito corrispondente di guerra, iniziando dal Vietnam, poi la guerra Indo-Pakistana e ancora in Sud America e in Medio Oriente. 
Tra le sue interviste ne ricordiamo alcune: nel novembre del 1972, l'Europeo pubblicò un intervista di Oriana Fallaci ad Henry Kissinger che lei definì : “Un quarantottenne con gli occhiali a stanghetta, dinanzi al quale James Bond diventa un invenzione priva di pepe. Lui non spara, non fa a pugni, non salta da automobili in corsa come James Bond, però consiglia le guerre, finisce le guerre, decide del nostro destino e lo cambia”. Dal libro Intervista con la storia pubblicato da Rizzoli nel 1974, nell'intervista con Golda Mair rivela: “Non riuscirò mai a giudicarla col disincanto che vorrei impormi quando dico che un personaggio potente è un fenomeno da analizzare in freddezza, col bisturi...” Sempre dal libro Intervista con la storia, con Giulio Andreotti racconta: "Lui parlava con la sua voce lenta, educata, da confessore che ti impartisce la penitenza di cinque Pater, cinque Salve Regina, dieci Requiem Aeternam e io avvertivo un disagio cui non riuscivo a dar nome. Poi, d'un tratto, compresi che non era disagio. Era paura. Quest'uomo mi faceva paura..."
Per ultima delle tante interviste contenute in questo libro vorrei citare quella con Alexandros Panagulis, suo compagno di vita dal 1973 al 1976, una delle tante definizioni di lui contenute in questa intervista che riassume un po' tutta la loro storia, alla quale ha dedicato anche, a mio avviso un libro stupendo: “Un Uomo” è: “Timido, testardo, orgoglioso, era mille persone dentro una sola che non potevi mai rinunciare ad assolvere”.
Tra le altre sue opere letterarie tradotte in più di trenta paesi ne ricorderò solo alcune: “Lettera a un bambino mai nato”, “Penelope alla guerra”, “Insciallah” “La forza della ragione”,”La rabbia e l'orgoglio” e molti altri ancora che potrete trovare più dettagliati nella nostra raccolta nella sezione biblioteca. Oriana Fallaci oggi averebbe compiuto 87 anni e noi le vogliamo fare gli auguri semplicemente così, buona lettura.

Alessandra Lombardi

venerdì 24 giugno 2016

Brexit, cosa accadrà adesso

Pare che dopo gli effetti del voto inglese sulla Brexit, il mondo politico senta la necessità di lanciare continuamente appelli orientati al rilancio dell'Europa. Soltanto adesso si accorgono della sofferenza delle classi medio basse, dell'errore che è stato fatto nel sottovalutare le esigenze dei cittadini. L'Europa, che avrebbe dovuto essere il continente dei popoli è diventata con il tempo serva della leadership tedesca. Da questo ne sono derivate politiche rovinose per quanto riguarda le esportazioni e le importazioni regolamentando il mercato con norme che hanno obbligato i paesi a comprare obbligatoriamente dagli stati dell'unione pur essendo autosufficienti con i propri prodotti. Politiche rovinose per quanto riguarda direttive non compatibili con le abitudini e la cultura dei singoli stati. 
L'Europa non sono gli Stati Uniti d'America, l'Europa ha una storia ben diversa con sovranità differenti, basta pensare alla quasi totalità di monarchie presenti. E pensare che soltanto nel secolo scorso l'Europa era teatro di guerra, con una Germania comandata da un pazzo, un Italia che non era da meno ed il restante degli stati in ginocchio. Potevamo andare oltre con il progetto Europa, ma a causa del capitalismo sfrenato, delle partite giocate in maniera sporca dalle banche, dalle false promesse fatte a milioni di cittadini, il risultato inglese era inevitabile. Se i governi di tutti i paesi europei non si renderanno più credibili affonderemo, con pochissime possibilità di sopravvivenza.

Stefano Terraglia

GIROTONDO SUL MONDO: Considerazione dopo il referendum in Inghilterra

giovedì 23 giugno 2016

La caduta della sinistra

Una sinistra che non è mai stata sinistra prima o poi collasserà su se stessa. Rinnovare un partito non significa cambiare radicalmente l'orientamento e mutare gli aspetti dell'ideale principale sul quale si poggiano i principi di base, in questo caso diventa una menzogna per tutti coloro che ci hanno creduto. A mio avviso questa è la fine che farà il PD e di conseguenza questo governo. La responsabilità principale è da individuarsi nel leader, che tra l'altro si è fatto carico di due impegni non indifferenti: quello di segretario di partito e di presidente del consiglio dei ministri. Cariche compatibili, ma difficilmente gestibili in contemporanea, specialmente in un periodo storico come questo dove tutta la politica viene messa in discussione. La presunzione non è stata da meno e gli italiani non sono più disposti a credere a quelle promesse che assomigliano più a televendite che a reali progetti possibilisti. Una sinistra che ha messo le mani sui diritti dei lavoratori, che sta distruggendo la sanità pubblica a favore delle iniziative private, una sinistra che ha illuso gli italiani con un contentino di ottanta euro in alcuni casi richiesto indietro con gli interessi, una sinistra che ha promesso lavoro, ma ha aumentato di fatto la disoccupazione. Tornando a parlare di sanità siamo arrivati al punto di essere costretti a pagare di tasca ogni visita, ogni test, tra l'altro dentro le stesse strutture dove esistono strumenti diagnostici acquistati con i soldi di tutti. Una sinistra che ha favorito le banche e non gli operai, che ha tralasciato le classi più povere, la piccola impresa, una sinistra che non c'è più. Una sinistra che ha rivolto l'assistenzialismo sociale prevalentemente agli stranieri sottovalutando che ci sono milioni di poveri tra i contribuenti italiani.
A mio avviso questa sinistra dovrebbe sparire dal panorama politico italiano, spero che non ci impressioneremo se tra poco saremo investiti da un periodo di giustizialismo. E' colpa nostra, per il nostro assenteismo alle urne, per le scelte ignoranti che abbiamo fatto, per aver bevuto troppa tv, ma soprattutto per aver mandato al potere persone che hanno poi rovinato l'Italia. La prossima volta andiamo a votare scegliendo con accuratezza e ragionevolezza e non per simpatia. Con la simpatia si vendono meglio casse d'arance che il futuro dei nostri figli.

Stefano Terraglia

Inghilterra: Oggi il referendum

martedì 21 giugno 2016

Un coordinamento internazionale dell'informazione

Oramai sono oltre quindici anni che i social network esistono e proliferano su Internet, molti utenti, inizialmente scettici si sono sono poi aggiunti ed hanno creato un' intensa comunità di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Chi tiene impiedi questi social network sono alcune multinazionali che noi conosciamo bene, multinazionali che alla base del loro profitto hanno l'introito derivato dalla pubblicità inserita da terze parti. 
Google, Facebook, Twitter, per esempio, sono multinazionali prevalentemente disinteressate al carattere dei contenuti degli utenti, ma sono attente al relativo successo delle relative visualizzazioni.  A loro non interessa, ammesso che non vi siano ricorsi sensati, ciò che viene espresso pubblicamente nei contenuti, ma interessa l'introito derivato dagli inserzionisti, che tramite questi contenuti, associano la loro pubblicità a pagamento. Resta di fatto che su queste piattaforme le stesse multinazionali potrebbero giocarsi il ruolo di censori sopra ogni parte e vendersi ad un paese o ad un altro filtrando, in cambio, ogni tipo di informazione che attraversa i loro server. Non esiste alcuno stato al mondo in grado di poter chiudere i rubinetti dell'informazione della rete intervenendo direttamente sul fornitore dei servizi, anche se è possibile intervenire fisicamente sui provider della telefonia seguendo il modello nord coreano, ma sino a che non si instaura malauguratamente una dittatura non possiamo immaginare certi scenari. 
Nel frattempo diverse persone si stanno organizzando e si adoperano continuamente nella condivisione di informazione proveniente da fonti del tutto alternative e completamente al di fuori dal contesto audiovisivo di massa. Queste persone non sono giornalisti, si collocano nella sfera degli appassionati informatori indipendenti assoluti, vale a dire che non necessariamente devono rendere conto a qualcuno. Si assumono le loro responsabilità nel divulgare notizie e stanno imparando pian piano a rispettare una certa deontologia, per esempio: la non diffamazione, la pubblicazione di notizie veritiere e non tendenziose, ma più che altro sono autonomi nell'impaginazione, nella presentazione, nella grafica, senza tralasciare la loro capacità nel realizzare contenuti multimediali. 
Si moltiplicano le pagine sui social network dedicate alle notizie, aumentano i bloggers, ma più che altro si intensifica l'attività creativa che sottolinea i contenuti con svariate trovate, arricchite spesso da apprezzabili effetti speciali di qualità professionale.
Credo che sia giunto il momento di inoltrare la possibilità di aggregarsi in un ipotetico coordinamento internazionale dell'informazione che lavori esclusivamente per il bene dell'umanità, con l'intento di organizzarsi anche per una certa autonomia nel triste caso di un black out generale delle piattaforme tradizionali, ma per questo occorrerà ancora del tempo.

Stefano Terraglia

lunedì 20 giugno 2016

Amministrative: Il commento di Matteo Renzi


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Nuovo episodio della web serie "Scoppia la coppia"

I tanto attesi "compagni di scuola" sono finalmente arrivati in questo nuovo episodio di "Scoppia la coppia".
Dal magico specchio, come la strega di Biancaneve, Danda chiede chi è la più bella del reame e magicamente una sorpresa fa si che questi due compagni un po' particolari arrivino improvvisamente a casa, interrompendo la lettura del libro giallo di Terris. Anche stavolta i due "nuovi personaggi" vi faranno sbellicare dalle risate in un'atmosfera così paradossale che più paradossale non si può. Il nuovo episodio della web serie è adesso disponibile per la visione e la condivisione.



Primi segnali di cambiamento

La vittoria del Movimento Cinque Stelle nelle amministrative di Roma e Torino è un segnale molto importante che stanno dando i cittadini in risposta alle politiche ormai logore e vacillanti di questo sistema. La gente forse si sta accorgendo che il nuovo che avanza potrebbe essere un motivo per rivoluzionare questo sistema politico. La storia deve per forza di cose subire dei cambiamenti, trasformarsi, eludere la stagnazione, l'ignoranza. Occorre combattere la burocrazia, orientarsi verso la tutela dello stato sociale, ma soprattutto smettere di giocare con le tasche di chi lavora, di chi muove principalmente la macchina di questo paese. La sinistra italiana si è venduta da tempo a quelle logiche che di base non gli sono mai appartenute, trasformando il comunismo da ideale a concetto pratico, senza mai passare da una rivoluzione, inglobando liberismo, riformismo, cattolicesimo, dipingendosi di un colore così sbiadito e trasparente che le classi operaie non sono più riuscite a vedere. Eppure gli operai ci sono ancora, chi non arriva alla fine del mese con i suoi risparmi esiste, eccome se esiste. Verso chi devono porre la fiducia gli italiani? Verso quale partito? Nel nostro panorama politico, come ho già detto, qualcosa di nuovo c'è, può darsi che sia un'ancora di salvezza, può darsi che sia un'espressione o una scelta politica di protesta, ma qualcosa di nuovo esiste. Queste elezioni amministrative segnano una svolta che sicuramente si ripercuoterà sulla politica di governo, con la speranza che i futuri scenari riescano a vincere il malcontento della gente. Ad oggi, a giudicare da ciò che viene scritto dai cittadini sui social network in risposta a quanto accade politicamente in Italia, la situazione appare molto preoccupante.

Stefano Terraglia

domenica 19 giugno 2016

Erano soltanto gay?

Sabato 18 giugno 2016, a Firenze si è svolto il “Toscana Pride”Spazio informazione libera avrebbe voluto esserci, ma purtroppo fisicamente non siamo riusciti a partecipare. Se ci fossimo stati avremmo raccolto non solo le solite interviste, ma avremmo potuto condividere quel lutto ignorato fin troppo, ma fortemente sentito nei cuori e nelle menti di questi ragazzi. Quel lutto che ha sicuramente scaturito sentimenti di aggregazione, solidarietà, intima rivalsa per un oltraggio subìto. Per molti giorni, non li ho contati, ma erano molti, ho visto scorrere nei social network foto di profili con lo sfondo dei colori della bandiera francese, quale atto di solidarietà per la strage di Parigi, condivisi dagli stessi gay, quelli che spesso molti di voi definiscono "diversi". Loro non si sono fatti problemi di sesso, si sono schierati con la solidarietà comune come veri uomini e donne. 
Gli etero invece, quelli che si considerano i normali nel mondo, non si sono sprecati nemmeno in un messaggio di cordoglio o quanto meno un messaggio di solidarietà umana per la strage di Orlando. Nessuno ha vestito la bandiera statunitense. Tutti hanno continuato a percorrere la propria strada, si sono messi davanti ad un televisore e hanno aspettato la partita degli europei. Europei che si svolgono in una Francia a mio avviso confusa, visto che di giorno lotta con vigore e determinazione contro le riforme sul lavoro e di notte, per festeggiare gli ipotetici passi avanti, diventa il ring di tifosi violenti che si scontrano per motivi futili. Quel maledetto pallone che rimbalza da un piede ad un altro spesso corrotto e calciato da giocatori che vengono pagati fior di quattrini, fa sempre più schifo. I più squallidi sono proprio i tifosi, che tutto hanno fuori che l'orgoglio dei nobili ideali. Ancora più vergognoso è che in un campo gremito di migliaia di persone e milioni di altre davanti ad uno schermo, nessuna delle squadre si è degnata di indossare una fascia a lutto, ne di ricordare la strage di Orlando con il solito minuto di silenzio, di solito rispettato in tutte le circostanze del genere. In una Francia abbracciata da tanta giusta solidarietà per il lutto subito a Parigi, forse mi sarei aspettata anche una sospensione della partita. Su questi cinquanta ragazzi scomparsi che hanno pagato con la vita quello che tutti ritengono peccato, ma che è semplicemente il diritto di vivere il proprio amore, c'è stata un'indifferenza assoluta. L'arroganza nel giudicare porta spesso a imporsi come esseri perfetti, ma l'ignoranza retrograda fatta di spregevoli pregiudizi non conferma di certo questa teoria. Da quando ero bambina, e mi rivolgo a tutti i cattolici, a mio avviso i più ipocriti, mi chiedo: “Se Adamo ed Eva sono stati un uomo e una donna che hanno dato vita al mondo, ma hanno concepito Caino e Abele, due figli maschi, l'umanità con quale stratagemma divino si sarebbe evoluta? Incesto? Omosessualità? Pedofilia? Cos'altro?
Oggi che sono una donna ormai matura, rifletto ancor di più e cerco ancora di darmi una risposta al quesito di Adamo ed Eva. Ho capito però, quanta incoerenza e quanta ipocrisia ci sia in tutte quelle persone che si credono perfette.

Alessandra Lombardi

sabato 18 giugno 2016

Vietato vivere liberamente

Man mano che il tempo passa la società acquisisce consapevolezza dei propri disagi e propone tramite la politica le relative soluzioni discutibili o meno. Purtroppo queste soluzioni spesso non apportano libertà, ma divieti. Costruire un qualcosa di nuovo, risolutivo ed efficace è molto più complesso che proporre un divieto. Facciamo un esempio: alla fine degli anni cinquanta, seguendo la scia del perbenismo democristiano pensarono bene di risolvere la questione della prostituzione con una legge che impose la chiusura delle case di tolleranza. Tutte le prostitute, da allora, sono in mezzo di strada ed il problema della prostituzione non è stato mai risolto. 
Pensiamo al codice della strada che nel corso degli anni si è modificato a tal punto da bandire quasi completamente l'assunzione di alcool alla guida, pensiamo a tutta la normativa contro il fumo che impone divieti persino all'aperto. Ogni giorno un divieto, senza pensare a tutto ciò che é proibito e che non conosciamo. Una società senza divieti non avrebbe vita facile è vero, ma se i divieti cominciano a diventare assurdi ed adottati al solo scopo di recuperare proventi dalle sanzioni, chiaramente il discorso cambia. 
Sappiamo benissimo, per fare un'altro esempio, che fumare è dannoso alla salute e che le campagne contro il fumo sono un progetto importante per sensibilizzare coloro che sono avvezzi al tabacco, ma il rispetto della libertà individuale deve essere una garanzia per tutti. Ogni rischio che corriamo nel nostro vivere quotidiano fa parte della libera scelta di ognuno di noi, quando tale scelta non è nociva per gli altri. Togliere la possibilità di fumare una sigaretta all'aperto non risolve niente in quanto il danno è per chi fuma e non per chi vi sta accanto, quindi il solo scopo del divieto è generare contesti nei quali una persona può essere sanzionata, alimentando così gli introiti istituzionali. Queste misure non possono determinare il successo di una campagna di sensibilizzazione in quanto il fumatore, evitato il luogo del divieto, va a fumare altrove. 
Anche un bicchiere di vino non può compromettere l'attenzione alla guida, ma spesso è sufficiente per un ritiro della patente e per classificare il conducente come un ubriaco agli occhi del mondo. La trafila burocratica per ripristinare tutte le necessarie autorizzazioni per tornare tranquillamente alla guida coinvolge persino uno psicologo, come se bere un bicchiere di Chianti in un paese produttore e esportatore di vino in tutto il mondo, debba essere materia per strizza cervelli. 
Altro divieto, penale tra l'altro, è il consumo di cannabis ritenuta medicamentosa da diverse ricerche scientifiche e generalmente innocua sotto l'aspetto tossico.
Per concludere è importante sottolineare che il proibizionismo è una misura che non ha mai funzionato, va contro ogni principio di sensibilizzazione, crea astio verso quelle istituzioni da dove spesso traspare l'ipocrisia di chi abusa e legifera contemporaneamente.
Sino a che i cittadini verranno costretti ad assurdi divieti, il messaggio di sensibilizzazione non sarà mai efficace. Per altre circostanze, però, vale la pena ribadire l'importanza di ogni altro ragionevole divieto.

Stefano Terraglia

venerdì 17 giugno 2016

Inaugurazione degli spazi

Il 16 giugno 2016 è stato inaugurato Spazio Informazione Libera con un video in diretta attraverso la pagina Facebook.
Stefano Terraglia e e Alessandra lombardi si presentano agli amici di Facebook e illustrano le finalità e i progetti futuri dell'iniziativa con l'invito alla condivisione.


Pagina Facebook

mercoledì 15 giugno 2016

Lorenzin: "Gli italiani abusano del pronto soccorso"

Il nostro ministro della sanità Beatrice Lorenzin, in una dichiarazione rilasciata nel febbraio scorso durante il programma Piazzapulita su La7, come da titolo di questo post, così si esprime nei confronti degli italiani che a suo parere, a quanto pare, non sanno dove andare a passare il tempo se non in un pronto soccorso. Si pensa che gli italiani nelle giornate di intensa noia, scelgono di recarsi in ospedale ad aspettare spesso diverse ore prima di essere visitati, così, per svago. Dall'altra parte, nei palazzi illustri, dove nascono spesso le fantasiose idee riguardanti la salute, si scrivono migliaia di opuscoli orientati alla prevenzione delle malattie, dove spesso viene sottolineata l'importanza della diagnosi precoce. E poi? Dal momento che gli italiani abusano del pronto soccorso sarebbe giusto togliergli la guardia medica notturna, altra idea del nostro governo, così oltre a non dover abusare dell'ospedale si troveranno a dover "arrabattarsi" per cercare di trovare un medico in grado di visitarli nel caso il male dovesse arrivare all'improvviso. 
L'unico modo per potersi curare senza disturbare il pronto soccorso e facendo a meno della guardia medica sarà uno soltanto, rivolgersi a qualcosa di diverso, i neonati pronto soccorso a pagamento per esempio, vedi Bologna, che accoglieranno con un bel sorriso anche le unghie incarnite a notte fonda. 
Addio servizio sanitario pubblico, ma almeno rendeteci i contributi!

Stefano Terraglia

martedì 14 giugno 2016

A chi ha giovato?

USA: Muore mentre si masturba in ospedale guardando un film porno.
È successo in un ospedale di New York. La vittima, un infermiere, è stato ritrovato nudo in una zona appartata del nosocomio. La polizia sta indagando ma al momento non ci sono sospetti e probabilmente il caso verrà archiviato. Inizia così un articolo pubblicato su Today - Citynews del 12 giugno 2016, mentre scorrevo notizie dell'ultim'ora per raccogliere informazioni per il nostro Blog, inciampo e credo non sia scorretto usare questo termine in questo caso, su questa squallida notizia. 
Confesso che in un primo momento la mia reazione è stata una risata perplessa, reazione forse condivisa con alcuni di voi che l'hanno letto.
Dopo pochi attimi, forse per quell'empatia che tanto ci insegnano durante gli studi, forse per spirito di corpo e professione, non saprei, la mia risata si è trasformata in un sorriso gelido. 
Empatia è di fatto mettersi nei panni delle persone che stanno vivendo momenti di vita (almeno nel nostro lavoro) particolarmente critici e in questo caso, invece di mettermi nei panni di un malato da assistere mi sono messa nei panni dell'eventuale moglie, figli, o madre di questo collega. 
Parlo di collega perché di infermiere si tratta, ma sarebbe stata la stessa cosa per qualsiasi individuo su questa terra che perde la vita in circostanze sicuramente poco dignitose, ma che comunque non dovrebbero essere materia di scoop giornalistici. 
A mio avviso, la dignità umana vale molto di più di una notizia che per i primi tre minuti può creare critica o far ridere qualcuno, la dignità umana quando l'evento non ha creato danni per nessuno, in questo caso solo a lui stesso, va categoricamente preservata. 
Come scrive l'articolo, il caso verrà probabilmente archiviato, il nome della persona non è stato fatto, ma non credo ci siano milioni di infermieri che muoiono di arresto cardiaco in ospedale ogni giorno, quindi il nome viene fuori da se. 
Con la mia empatia, mi sono messa nei panni della moglie, derisa, in alcuni casi consolata, oppure additata come la vedova di quell'uomo che muore mentre si masturba davanti a un film porno e per giunta in turno in ospedale. 
Mi sono messa nei panni degli ipotetici figli, che verranno sicuramente dileggiati alle spalle quando va bene, rimasti orfani di un padre che si faceva le seghe davanti a un monitor. 
Mi sono messa nei panni dei genitori e soprattutto di quella famiglia che non solo vive la tragedia di un lutto, ma anche l'intima vergogna ogni volta che dovranno aprire il portone e affrontare gli occhi della gente e le dita che li indicheranno. 
Il caso probabilmente verrà archiviato, nessun reato se non un' infrazione deontologica o morale come tante. 
Adesso io mi chiedo e spero che ve lo chiediate anche voi, a cosa è servito questo oltraggio alla dignità umana? 
A voi i commenti.

Alessandra Lombardi

domenica 12 giugno 2016

Mein kampf allegato ad un quotidiano

Una scelta di pessimo gusto, un oltraggio alla storia e all'olocausto, una fallimentare scelta di marketing. Pubblicare un libro scritto da un dittatore malato che ha portato il mondo alla rovina, quale allegato ad un quotidiano, equivale a mio parere, alla condivisione di idee condannate dal mondo intero. 
In un paese dove la sensibilizzazione alla lettura dovrebbe essere un motivo per sconfiggere l'ignoranza e dove i giornali cartacei stanno morendo pian piano, si offrono allegati scritti da uomini pazzi e criminali, tanto per vendere qualche copia in più. Passatevi una mano sulla coscienza, vi sono ancora in vita diverse persone vittime dell'atrocità nazista, senza parlare di famiglie che ancora ricordano tristemente la scomparsa dei loro cari durante la guerra o all'interno dei campi di concentramento. Le ferite del secondo conflitto mondiale sono ancora aperte e non sono destinate a finire nel dimenticatoio così in fretta da poter permetterci di divulgare pubblicamente il vergognoso libro di Adolf Hitler. 
Tralasciando i contenuti tristi e malati, molti sanno che mein kampf è un libro scritto male, senza senso, oltre che a offendere l'umanità offende anche lo stile letterario internazionale. 
Nel nostro paese, come del resto in tutto il mondo ci sono milioni di persone che scrivono bene, che hanno tante cose da dire, invito a volgere lo sguardo verso chi usa la propria penna mossa dal cuore, verso chi scrive con ideali di giustizia, verso le anime poetiche, verso chi rispetta l'uomo ed il suo ambiente. 
Con queste iniziative vi tirate la zappa sui piedi, perderete consensi, lettori, quattrini. La gente non dimentica.

Stefano Terraglia

venerdì 10 giugno 2016

Cannabis: La regione toscana ne approva l'uso terapeutico

A seguito di una domanda che ci è stata rivolta da parte di un amico che segue la nostra pagina, riguardo l’esistenza di un centro di medicina integrativa all’interno della AUO Careggi riservato alla prescrizione della cannabis a scopo terapeutico, abbiamo trovato questa notizia. Probabilmente molti di voi ne sono a conoscenza, noi non lo sapevamo e per quelle persone che ancora lo ignorano riporto quanto segue: 

Già nota l’entrata in vigore nel Servizio Sanitario della Regione Toscana dell’uso della cannabis a scopo terapeutico, la produzione è a carico dell’istituto chimico farmaceutico militare di Firenze, in forma di droga vegetale usando infiorescenze titolate in principi attivi e confezionata in bustine sotto forma di medicinale. Dal 2014 a seguito di una legge regionale del 2012, per i pazienti residenti nella regione e che rientrano nelle categorie definite, può essere prescritta dai medici della struttura pubblica, preparata nelle farmacie ospedaliere e fornita dalla struttura operativa al paziente gratuitamente. Può essere prescritta da tutti i medici ospedalieri, naturalmente rispettando le norme relative agli stupefacenti. 

All’interno del documento si trova l’indirizzo e il numero telefonico del Centro di Medicina Integrativa AOU Careggi dove è riportata anche la tabella delle regole di prescrizione di cannabis. L’argomento è stato naturalmente oggetto di polemiche da parte dei soliti ben pensanti, quelli che spesso come si suol dire “parlano bene e razzolano male” ciò che vogliamo augurarci però è che la professionalità superi il pregiudizio. Risposte audaci o inadeguate verso coloro che si rivolgeranno ai centri di competenza per informazioni, sarebbero davvero inappropriate da parte di persone che ricoprono ruoli più o meno autorevoli all’interno delle nostre istituzioni. Confidiamo che episodi del genere non si verifichino mai…o si saranno già verificati?

Alessandra Lombardi

Di Battista: Se mi proporranno al timone del governo non mi tirerò indietro

giovedì 9 giugno 2016

Un saluto a tutti

Spazio Informazione Libera è un'iniziativa di Stefano Terraglia e Alessandra Lombardi realizzata allo scopo di condividere un concetto di informazione alternativa con contenuti vari, corredata da approfondimenti e riflessioni personali. Il progetto è in continua evoluzione ed ha come obiettivo l'aggregazione dei contenuti in un unico canale moderato attraverso fonti ufficiali dal mondo dell'informazione. Una particolare attenzione verrà dedicata alla politica ed al mondo del lavoro. Le notizie contenute in questo blog sono attentamente valutate allo scopo di non diffamare o offendere nessuno.

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