LA PRIMAVERA ARABA |
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Escursioni, viaggi, arte, tecnologia, attualità
domenica 31 luglio 2016
La primavera araba
Nella nostra sezione "cultura - Biblioteca" è stato inserito un nuovo libro ottenuto tramite il processo di aggregazione della voci di Wikipedia. Il libro si intitola: "La primavera araba", una vera e propria ricerca dall'origine sino ai giorni di oggi riguardante questo importante fenomeno mediorientale. Disponibile in formato pdf.
sabato 30 luglio 2016
La RAI di partito
Una cosa inaudita sta accadendo in RAI, i direttori delle testate giornalistiche delle tre reti principali saranno sostituiti. Chiaramente la mossa messa in atto per volontà del governo in carica rappresenta un vero e proprio colpo di mano, una palese e sfacciata mossa in barba ai principi democratici tanto esultati dal nostro Premier anche durante i suoi interventi ai comitati per il SI al referendum. Mi chiedo cosa sia rimasto della democrazia, fino a che punto i cittadini si protrarranno nel "non capire" che in realtà tutto si sta progressivamente allontanando dai principi democratici sui quali dovrebbe basarsi il nostro ordinamento politico. Un partito che ha criticato, a suo tempo Silvio Berlusconi, per aver orientato le sue reti televisive a sostegno delle politiche di centro destra, fa la stessa cosa, se non peggio, utilizzando il servizio pubblico. La RAI è finanziata con l'imposta sul canone e con altri introiti commerciali, un vero e proprio tsunami di quattrini che entra nelle loro casse, prelevato forzatamente dalle tasche dei contribuenti di tutte le correnti politiche. Una mossa che dovrebbe spingere i partiti dell'opposizione verso una battaglia durissima da esportare il più possibile, affinché i cittadini si rendano conto che con questo provvedimento la democrazia è veramente in pericolo. Così, fra poco tempo, i telegiornali delle tre reti televisive pubbliche si prepareranno ad orientarsi in maniera vergognosa a sostegno del SI al referendum di ottobre, conquistando come al solito, il consenso dell'ignoranza. Il mio invito è quello di guardare meno telegiornali e cercare più informazione alternativa attraverso la rete, ma c'è ancora una fetta di popolazione in questo paese che non sa ancora accendere un computer, quella fetta di elettorato che pensa di avere già dato, ma che in realtà sottrae speranze al futuro dei loro figli.
Stefano Terraglia
Stefano Terraglia
venerdì 29 luglio 2016
Quello strano NO al Senato
Normalmente ci siamo riguardati sino ad oggi a non schierarci con nessuna corrente politica, ma in questo caso, il documento prodotto dal M5S fa pensare e ci sentiamo in dovere di condividerlo. Fa pensare ad un Italia sempre più compromessa in situazioni vergognose, poco chiare, dove la politica si configura sempre in quell'ambiente di intoccabilità grazie all'immunità concessa ai nostri parlamentari. Nessun consiglio a schierarsi con nessuno, ma soltanto qualche dato di fatto.
Il MoVimento 5 Stelle ha incontrato Grasso per chiedergli che l'Aula del Senato discuta prima della pausa estiva la richiesta di arresto del senatore Caridi (accusato di associazione mafiosa). Il M5S ha poi riproposto la sua richiesta all’aula del Senato che l’ha respinta senza troppi problemi. Grazie ai partiti il senatore Caridi, su cui pende una richiesta di arresto, può trascorrere una serena estate. (M5S)
mercoledì 27 luglio 2016
Università e mondo del lavoro
Le opinioni dei giovani sulle loro scelte di studio. Spesso in Italia la formazione universitaria non sempre è seguita da un lavoro correlato, ma per alcuni studenti è necessaria per acquisire una conoscenza e non rimanere nell'ignoranza.
Queste sono le opinioni #dalbasso raccolte da videomakers e semplici cittadini e cittadine che hanno partecipato alla videoinchiesta dal basso di FairTv - Tv di comunità.
Queste sono le opinioni #dalbasso raccolte da videomakers e semplici cittadini e cittadine che hanno partecipato alla videoinchiesta dal basso di FairTv - Tv di comunità.
martedì 26 luglio 2016
Il sottobosco della rete
Dopo gli ultimi attacchi terroristici molti si sono chiesti da dove è possibile entrare in possesso di armi capaci di trasformare dei giovani psicopatici in attentatori. Esiste un sottobosco in rete chiamato Darknet o Deep Web da dove è possibile approvvigionarsi di armi, munizioni e quant'altro di più pericoloso possa esistere. Nel Darknet vi sono siti che offrono l'opportunità di comprare tutto, si paga tramite una valuta dedicata ed è possibile, oltre che avere accesso al mercato delle armi, comprare droga, documenti falsi e quant'altro possa servire per delinquere.
lunedì 25 luglio 2016
I fondali del Mediterraneo
Uno splendido documentario dal titolo: "Colori profondi del Mediterraneo" realizzato dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Dell'ambiente). Un viaggio nei fondali marini del nostro mare.
Colori profondi del Mediterraneo" racconta l’avvincente percorso che, negli ultimi 10 anni, ha portato alla scoperta di affascinanti ambienti marini, inattesi per la ricchezza dei loro paesaggi e la bellezza delle specie che li popolano, nelle profondità del Mediterraneo (100-500 m). Un piccolo robot filoguidato (ROV) ha permesso di stravolgere le conoscenze sulle comunità profonde mediterranee e di mostrare quali risorse il nostro mare custodisce.sabato 23 luglio 2016
Attenti all'Europa
Gli ultimi attacchi all'Europa da parte dell'Isis alimentano inevitabilmente i gruppi di estrema destra, che in questo continente, nel passato, si sono ben distinti nel dar vita a quei regimi che hanno cambiato la geo politica internazionale. Se pensiamo con quale odio è cresciuta l'ideologia nazionalsocialista, con quale fervore si è affermato il fascismo e quant'altro abbia contraddistinto la prima metà del secolo scorso, c'è da aver paura. L'Europa, seppur consacrata alle moderne democrazie, spesso ambigue e corrotte, è stata teatro di colpi di scena che hanno segnato nella storia importanti mutamenti della geografia politica del mondo. Continente protagonista della prima e della seconda guerra mondiale, non credo possa essere da meno nel malaugurato caso dovesse affrontare un'altra e forse ultima grande guerra. Gli stati stranieri che a ragione o torto nelle loro risposte, affrontano l'Europa con atti terroristici, devono mettere in conto che il popolo europeo si sta stancando e la rabbia sta crescendo ogni giorno, specialmente negli ambienti più popolari, dove le argomentazioni lasciano più spazio alle reazioni populiste che alla filosofia. La rabbia è rilevante sui social network, specchi attendibili del pensiero collettivo, attualmente orientato verso il giustizialismo più assoluto. Le correnti di pensiero più spicciole si inoculano nelle masse già sofferenti della crisi economica, proponendosi come alternativa assoluta, senza approfondire, cavalcando la rabbia e il desiderio di vendetta.
A mio avviso tutto si sta degenerando, siamo arrivati al punto in cui diventa difficile capire le complesse articolazioni delle politiche internazionali, perché troppo lontane dalla vita quotidiana di ognuno di noi, i nostri sacrifici sono confinati alla vita familiare già difficile da sostenere. Resta di fatto che tutto questo sopportare avrà un limite, il popolo d'Europa conosce quanto può resistere, dopodiché essendo stato sempre capace di rovesciare ogni cosa, lasciando un segno indelebile sull'umanità intera, potrebbe rispondere con politiche barbare. A mio parere si guardino bene coloro che pensano che l'Europa sia una terra in cui si possa fare la guerra con gli attentati, perché la gente si sta stancando e una risposta popolare decisiva potrebbe essere molto più vicina di quanto si possa immaginare e quando avverrà sarà tristemente ricordata. I popoli hanno sempre fatto la storia con poche carezze.
Stefano Terraglia
venerdì 22 luglio 2016
Lotta alle povertà
Per vivere in un mondo diverso occorre cambiare la mentalità della gente per far si che ognuno si renda conto che è possibile vivere in un mondo diverso.
Il cibo nel mondo a giudicare dai quantitativi sarebbe sufficiente per tutti, ma a chi lo produce gli viene sottratto e non viene ridistribuito in maniera giusta.
Il cibo nel mondo a giudicare dai quantitativi sarebbe sufficiente per tutti, ma a chi lo produce gli viene sottratto e non viene ridistribuito in maniera giusta.
giovedì 21 luglio 2016
Il golpe in Turchia
Con l'aiuto di Wikipedia abbiamo stilato questo libro dal titolo "Il golpe in Turchia del 2016" abbiamo raccolto informazioni sui protagonisti della vicenda e sulla storia di un paese molto importante strategicamente nell'interesse politico internazionale. Il libro è in formato pdf ed è possibile leggerlo dal vostro browser oppure comodamente tramite un tablet, è possibile scaricarlo e ridistribuirlo con licenza Creative Commons.
Il golpe in Turchia del 2016 |
mercoledì 20 luglio 2016
Rivelazioni importanti sulla salute e sui farmaci
Ecco cosa sostiene Il punto di Monica Benini:
Il Parlamento Europeo ha approvato un testo che consente anche ad aziende farmaceutiche ben precise di penetrare in maniera ancora più dirompente nei mercati dei paesi membri. Fra queste c'è anche una multinazionale gigantesca, che si è accaparrata ad esempio la fornitura dei generici in molti ospedali greci. Ma si tratta di un'azienda che ha prodotto studi contraffatti sull'efficacia dei farmaci, ha cure la cui inefficacia è stata dimostrata, ha medicinali contaminati con tossine, ecc... Questo è solo un esempio di come la politica si pieghi alle esigenze delle multinazionali del farmaco e di come la nostra salute sia offerta su un vassoio d'argento agli artigli di speculatori.
lunedì 18 luglio 2016
Quando il superfluo diventa indispensabile
L'Europa ha terminato da diversi anni l'era di restaurazione che è occorsa per riparare i danni che la seconda guerra mondiale aveva causato all'economia, alle strutture e alle infrastrutture. Un'era che ha visto il rilancio dell'economia, i successi negli investimenti e un certo appagamento nei risultati, un periodo che ha prodotto ricchezza, che ha attraversato tutti gli anni cinquanta, sessanta e settanta. Dopo la stasi raggiunta negli anni ottanta e parte degli anni novanta, pian piano non abbiamo più avuto la necessità di restaurare, ma di mantenere il tenore di vita conquistato. Adesso siamo in quella fase dove l'unica risoluzione per l'economia, tolti i beni primari, è quella di investire sulle innovazioni, sulla ricerca, sulle invenzioni e progettazioni, ma è chiaro che questo meccanismo con il tempo finisce per saturare il mercato, producendo assuefazione tra i consumatori. La curiosità delle persone viene compensata continuamente dai mercati e le possibilità di ricerca e innovazione si consumano piano piano, diminuendo la capacità di ideare. Vengono quindi offerti prodotti superflui, inutili, che comunque hanno bisogno di materia prima per essere prodotti, la pubblicità ne sottolinea l'utilità e l'importanza fondamentale e con il tempo diventano beni di prima necessità. Lo dimostrano le tecnologie presenti sui mezzi di trasporto, le moderne auto che hanno cabine di guida simili alle astronavi, ma il risultato non è cambiato, da anni un'automobile conduce una persona da un punto A ad un punto B.
Personalmente sono un appassionato di tecnologia, ritengo utilissimi e affascinanti i passi in avanti che sono stati fatti in questo settore, ma chiaramente tutto questo ha un prezzo. Certe tecnologie così sofisticate hanno bisogno di grandi investimenti sulla progettazione, per poterle offrire al mercato a costi ragionevoli da poter essere acquistate un po' da tutti, hanno bisogno di una produzione e di un'assemblaggio con mano d'opera a basso costo. Del basso costo sulla mano d'opera ha bisogno, in definitiva, ogni prodotto che in occidente deve essere messo sul mercato affinché tutti, con un modesto sacrificio o con un meccanismo di rateizzazione, possono avere. Ci siamo dimenticati però che in una consistente porzione del nostro pianeta vivono popoli che non hanno niente, ma che vengono sfruttati al fine di costruire molti dei nostri giocattoli. Ci siamo dimenticati che la materia prima utilizzata per costruire l'inutile non piove dallo spazio, ma è risorsa di questo pianeta, minerali, alberi, metalli e quant'altro occorra per generare, assemblare, costruire.
Ci siamo dimenticati che certi prodotti, una volta finiti, usurati, dimenticati, dovranno essere smaltiti. A molti è venuta l'idea di spedire l'immondizia usata e dismessa tra la povera gente che per un pugno di riso ce l'ha costruita.
Stefano Terraglia
domenica 17 luglio 2016
Le immagini del colpo di stato fallito in Turchia
In questo video rieditato da noi vi presentiamo le immagini e infine un commento relativo al fallito golpe in Turchia.
venerdì 15 luglio 2016
Un'opinione sul terrorismo
Le tristi vicende cha hanno sconvolto l'Europa in questi ultimi tempi devono farci riflettere, occorre fare un'attenta analisi su ciò che sta accadendo in politica estera. Bisogna prendere atto che le politiche internazionali che regolano i rapporti tra occidente e medio oriente, a nostro avviso, devono essere riviste. Nel video vi è una riflessione esclusivamente personale che intendiamo condividere.
giovedì 14 luglio 2016
Il sistema premiante
Io mi distinguo, tu meno. |
E' stato introdotto il sistema di valutazione dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni, una sorta di pagellina, con l'obiettivo di sanzionare o premiare l'operato del dipendente. Certe misure, dal sapore tipicamente italiano, una volta applicate si rivelano di un'inefficienza stratosferica. La motivazione dell'inefficienza va ricercata nel contesto specifico nel quale il dipendente opera e sappiamo benissimo che la pubblica amministrazione italiana per certi versi non appare per niente innovativa o innovata e risponde purtroppo ai risultati di finanziamenti centellinati. I dipendenti pubblici con il tempo si sono abituati a lavorare con il minimo indispensabile o peggio ancora con l'insufficienza degli strumenti a loro disposizione, arrangiandosi in qualche modo. Sono noti gli uffici con le sedie riparate con lo scotch, biglietto da visita di molte realtà nelle quali lo stesso servizio pubblico è rivolto all'utenza: presidi medici, ambulatori, uffici vari e così via. Sono noti i cantieri interminabili negli ospedali, sono note le macchine usurate delle forze dell'ordine, sono note le strutture all'interno delle quali non esiste ancora un minimo di informatizzazione. Il dipendente pubblico lavora all'interno di queste minime realtà da una vita, giorno dopo giorno, con stipendi spesso bassissimi. Il sistema premiante introdotto con la legge è applicato in maniera tale che il pesciolino più grosso mangi il più piccolo, alimentando l'intolleranza verso le gerarchie di poco superiori. Considerato tutto questo penso fermamente che il sistema premiante è a mio avviso un ulteriore perdita di tempo senza alcuna utilità. Creare livelli diversi di voto all'interno di un gruppo di lavoratori genera invidia, rassegnazione, tristezza, anche se la differenza tra l'uno e l'altro è di mezzo punto. Il clima poco sereno che si instaura si ripercuote chiaramente sull'efficienza del lavoro svolto da tutto il gruppo di colleghi, in quanto ci sarà sempre qualcuno che opererà con disprezzo verso chi ha meritato di più, ma soprattutto verso chi ha il potere di giudicarlo. La motivazione sul posto di lavoro è l'elemento chiave per avere grandi risultati, chi si manifesta non idoneo deve essere motivato nel prendere in considerazione altre esperienze, anche rimettendo in discussione le proprie scelte. Non essendo tutti uguali, la propria capacità la si esprime meglio sentendosi motivati proprio nelle cose di cui siamo poco capaci, le cose che sappiamo far bene invece, dovrebbero essere condivise affinché gli altri possano imparare. Solo in questi casi, a mio avviso, l'efficienza di un servizio può raggiungere la sua massima espressione.
Stefano Terraglia
martedì 12 luglio 2016
Legalizzazione della cannabis
Il 25 di luglio 2016 approderà alla Camera il disegno di legge relativo alla legalizzazione della cannabis.
Nel contento del disegno di legge vi sono alcuni aspetti interessanti, tra cui la possibilità di detenere per scopo ricreativo sino a cinque grammi di prodotto della cannabis e la possibilità di coltivare sino a cinque piante previa comunicazione alle autorità.
Potranno essere tra l'altro costituite associazioni sul culto della cannabis aventi al massimo cinquanta soci, dove all'interno del club potranno essere coltivate un numero limitato di piante.
Sarà comunque proibito lo spaccio, la consumazione in luoghi pubblici e chiaramente la guida sotto l'effetto della sostanza.
Decisamente un passo avanti contro il proibizionismo e un notevole contributo alla lotto contro la criminalità organizzata che detiene il controllo dello spaccio di queste sostanze, chiaramente di provenienza sconosciuta e dal contenuto incerto.
domenica 10 luglio 2016
La storia delle radio libere
CC - Foto di Andréanne Germain |
Il monopolio RAI nel campo dell'informazione è stato praticamente abolito dalla sentenza N° 225 emessa dalla Corte Costituzionale nel 1974. Questa sentenza riguardava centinaia di CB su cui pendeva un processo per essere stati sorpresi ad usare i loro ricetrasmettitori e rivoluzionò il mondo delle comunicazioni via etere, riconoscendo a soggetti privati il diritto di impiantare emittenti radiofoniche su scala locale con costi relativamente bassi e ponendosi, seppur in modo solo abbozzato, in concorrenza con la RAI fino ad allora unica fonte di trasmissioni radiofoniche e televisive in Italia. Vere e proprie "navi scuola" per speaker, tecnici, autori e giornalisti, erano tipiche non solo delle città, ma soprattutto della provincia italiana. Aprire una radio libera o collaborare a una di esse era per i giovani uno dei pochi modi a disposizione per comunicare. Rispetto alle radio "tradizionali", le emittenti private trovarono un punto di forza proprio nella limitazione territoriale che imponeva scelte di programmazione indirizzate a "target" facilmente individuabili; difficilmente un'emittente poteva coprire un'intera provincia per la limitazione imposta dalla banda FM, il cui segnale non può coprire grandi aree a meno di non ricorrere a più ripetitori.
sabato 9 luglio 2016
Il sindacato, una realtà da ricostituire
Dove sono andati a finire i sindacati, quelli che si adoperavano affinché il diritto del lavoro non venisse alterato da nessuna forza politica? Sono morti a causa della sempre più crescente disoccupazione. Il potere economico ha stabilito delle regole che nessuno é stato in grado di contrastare e la politica si è orientata progressivamente a tutela di queste regole. L'industria ha preferito trovare mano d'opera altrove, nei luoghi del mondo dove il diritto del lavoro é inesistente riducendo così quei popoli in schiavitù.
Nascono così le multinazionali del profitto e la richiesta di mano d'opera nel nostro paese diventa sempre minore. Per le logiche del profitto, una società basata sul lavoro, dove le limitazioni imposte dal diritto interferiscono con gli interessi finanziari, orienta gli investitori verso i paesi in via di sviluppo, in quanto il concetto di globalizzazione lo permette. Così, pian piano, le politiche selvagge di industrializzazione hanno fatto in modo di creare progressivamente in Italia, come nel resto dell'occidente, un aumento della disoccupazione. Il potere sindacale é stato fagocitato dai vergognosi compromessi con le controparti, riducendo l'attività esclusivamente al patronato, tra l'altro spesso improvvisato, dove purtroppo anche la tutela legale è affidata ad avvocati con mandati a basso costo e perdenti in diverse sedi di giudizio.
L'aumento della disoccupazione ha creato una scissione tra le classi medio basse, divise in fortunati lavoratori e poveri disoccupati, tant'è vero che molte lotte sindacali sono viste come proteste di chi, nonostante il posto di lavoro, non si accontenta. Il dipendente pubblico, con i suoi contratti di lavoro scaduti e bloccati da anni è visto come il nullafacente parassita, il professionista come un ladro ed anche l'operaio, asse portante sino ad oggi nella lotta sui diritti del lavoro, è additato come un fortunato. Al di sotto di tutto questo, un sottobosco di precariato, sfruttamento e tristezza.
I sindacati confederali sono diventati appendici dei partiti al governo ed il sindacalismo di base, unica alternativa, è incapace di organizzarsi. Tra di loro è ben evidente la frustrazione dovuta all'incapacità di avere un seguito consistente di adesioni, la risultante di quest'ultima triste realtà è la visione di tre o quattro reduci retrivi che curano le piccole sedi come le cappelle di campagna, restituendo agli occhi dei lavoratori tanta tenerezza. L'incapacità di concretizzare e l'allergia allo sviluppo tecnologico relativo alla comunicazione, forse dovuto alla fede verso l'essenza minimale o verso prerogative di ideali poco programmatici, ha fatto del sindacalismo di base, un crogiolo di piccole realtà reazionarie. Quei lavoratori che intendono contribuire alla riorganizzazione di solito vengono stroncati dal "patriarcato o matriarcato" eterno, per non chiamarlo "nonnismo" di chi, a prescindere dalle reali necessità dei lavoratori, si ostina fare come ha sempre fatto. La paura è quella di perdere la piccola "carica", usata più come motivazione personale che per l'interesse collettivo.
Risolvere tutto questo è molto difficile, occorre un vero e proprio percorso costituente che sfoci in una nuova realtà sindacale capace di interfacciarsi perfettamente con i lavoratori e che snellisca i processi di intervento, tutela e trattativa. Come prima fase occorre far capire a chi ha fallito che è l'ora di cambiare, di prendere coscienza che organizzarsi per un futuro sconosciuto è molto più difficile che commemorare continuamente un passato certo.
Stefano Terraglia
giovedì 7 luglio 2016
Il potere delle banche
Sembra quasi un paradosso rendersi conto del potere immane che hanno le banche sulla nostra vita. Considerando che il tempo che impieghiamo per lavorare viene sottratto al tempo della nostra vita e che il nostro compenso viene gestito obbligatoriamente dalle banche, noi siamo in un certo senso dipendenti dalle banche stesse. Con i nostri soldi le banche investono, restituendoci un interesse pari a zero, ma chiedendo un interesse superiore per ogni scoperto che noi facciamo. Al momento che una di queste banche fallisce, il rischio è di non rivedere più un centesimo. Detenere del contante è diventato tra l'altro superfluo perché per ogni acquisto superiore a 3000 euro occorre una transazione bancaria. Quindi riassumendo ognuno di noi lavora per la sua banca di riferimento, senza possibilità alternativa.
martedì 5 luglio 2016
L'epoca del dissenso
La gente sta prendendo le distanze in maniera sempre più marcata da questa politica. Nessuno è più in grado di dare una certezza sulla futura stabilità del paese. Soltanto qualche corrente politica innovativa, forse ancora un po' troppo disordinata, sta cercando di tirarsi dietro tutta quella gente che fino ad oggi ha manifestato il massimo dissenso.
Siamo in un'epoca di vera incertezza, dove la presa di coscienza dei grandi errori anche a livello internazionale, è in atto. Si delineano sempre di più le manifestazioni di protesta verso le scelte politiche del governo, anche nel PD vi è una minoranza sempre più numerosa e convinta che probabilmente è l'ora di dare una svolta.
Resta però un popolo scontento, questa nostra cittadinanza italiana che vuole far sentire la propria voce e lo fa sotto la propria responsabilità attraverso i social network fornendo un'informazione alternativa che rappresenta malgrado tutto una verità assoluta. Spuntano così contenuti multimediali di utenti in preda all'ira che realizzano milioni di visualizzazioni, poi successivamente tramite meccanismi strani, chissà come mai, vengono spesso rimossi senza un valido motivo. Nascono le live video effettuate da giornalisti freelance e bloggers di ogni tipo, l'epoca sta cambiando, lo si percepisce nell'aria, ma il futuro rimane incerto, troppo è il dissenso, pochi sono i veri ideali.
C'è da augurarsi che l'avanzare delle nuove leve politiche, che in questi ultimi tempi stanno iniziando ad occupare posti strategici nelle istituzioni, avvenga tramite insediamenti di successo, altrimenti si rischia di abbandonare il popolo a se stesso. Normalmente in quest'ultimo caso la guida populista può essere affidata soltanto a chi porta avanti ideali reazionari con tutte le tristi conseguenze possibili.
Stefano Terraglia
lunedì 4 luglio 2016
SCOPPIA LA COPPIA: Il principe è arrivato
Nuovo episodio di Scoppia la coppia sempre più carico di assurda magia.
Non perdetevelo e condividete!
Non perdetevelo e condividete!
domenica 3 luglio 2016
Pronta la nuova sezione dedicata alla cucina
Sarà Alessandra a curare questa nuova sezione tutta dedicata alla cucina proponendo alcune delle sue ricette.
La sezione si chiama PER IL GUSTO DEL PALATO ed ospita già una ricetta: la gustosissima insalata di pesce spada corredata con un video sulle modalità di preparazione. Successivamente la sezione sarà ampliata con ulteriori ricette di tutti i tipi, parleremo di arte culinaria, visiteremo bellissimi posti dove si mangia bene e ci aggiorneremo su quelli che sono i piatti tipici locali, prevalentemente in Toscana.
sabato 2 luglio 2016
Multinazionali stati sovrani
Pensiamo a come potrebbe diventare il nostro futuro. Le grandi multinazionali del capitalismo mondiale creano profitti che permettono alla stessa multinazionale di aumentare le proprie capacità di investimento, aumentando di fatto costantemente anche la capacità di esercitare il loro potere. I dati che noi forniamo ogni giorno a queste grandi società sono sempre maggiori e sempre maggiore é la capacità delle stesse di acquisirne di nuovi.
Una multinazionale che fornisce servizi per il web, per esempio, conosce molti milioni di profili arricchiti dagli utenti ogni giorno a volte consapevolmente, altre volte meno. In pratica queste grandi aziende stanno effettuando un censimento della popolazione molto più dettagliato rispetto a quello effettuato ed archiviato dalle nostre istituzioni pubbliche. Conoscono il tuo stato sentimentale, il tuo orientamento sessuale e politico ed anche se gli utenti non rendono pubblici questi dati, queste grandi società, sono in grado di rilevarli ugualmente tramite i contenuti multimediali da noi pubblicati, dai nostri luoghi frequentati, dai numerosi post rilasciati sui social network.
Questo esercizio di potere permette di orientare i servizi a favore di determinati orientamenti delle masse, un potere fino ad oggi riservato ai governi degli stati. Tutto ciò si traduce in capitale utile all''acquisto di strutture e infrastrutture pubbliche dismesse dalle politiche sulle privatizzazioni, con l'intento di aumentarne l'efficienza, ma con il risultato reale di acquisizione progressiva e inevitabile di sovranità e di trasformazione degli utenti/clienti in sudditanza consumatrice.
Viaggiando nel futuro con un po' di fantasia, possiamo ipotizzare multinazionali di servizi con sovranità assoluta e potere politico regnanti nei vecchi confini di stato, confini che diventeranno sempre più formali, trasformati con il tempo in un colabrodo. Chi si rifiuterà di cedere il proprio profilo sarà semplicemente escluso e abbandonato nella giungla dell'emarginazione, senza alcun servizio sociale, senza possibilità di poter comunicare a distanza. L'uomo del futuro, a mio parere, sarà soltanto la proiezione di se stesso dentro un profilo.
Stefano Terraglia
Nuovi aggiornamenti
Il nostro blog si aggiorna con nuove funzionalità, nuove sezioni e altre idee da concretizzare.
Abbiamo aggiunto una nuova sezione Utility e Servizi all'interno della quale potrete trovare delle utilità che potrebbero esservi utili per svariate cose: dal controllo dello spread all'orario dei treni, dal meteo al calcolo del codice fiscale.
Inoltre, come già annunciato sarà aggiunta prossimamente un'intera sezione dedicata alla cucina.
venerdì 1 luglio 2016
Nessuno tocchi le vacanze
Sono iniziate le vacanze da qualche giorno e i nostri figli non hanno fatto in tempo a dedicarsi ai consueti balli di fine anno ritornati di moda, gavettoni, bagni nelle vasche cittadine, pizzate e festeggiamenti di ogni genere, che l'incubo dei retrogradi compiti delle vacanze incombe nei pensieri dei ragazzi e nelle tasche dei genitori.
Questi ragazzi, che hanno passato un anno a confrontarsi con le regole scolastiche e dall'altra parte a combattere con i continui rimproveri o incitazioni dei genitori per dare giustamente il meglio nello studio, adesso meritano uno stacco, un riposo, uno svago mentale. La categoria studentesca, spesso, non si può permettere di riposare la mente dal meritato o meno, ma consueto periodo di riposo.
Comprendo che l'alunno rimandato abbia il dovere di ripassare e prepararsi per gli esami delle materie in cui non ha brillato, ma chi ha dato ottimi profitti per tutto l'anno scolastico ha il diritto adesso di godersi l'estate e insieme a lui i genitori. È come se ognuno di noi andasse in ferie portandosi il lavoro dietro, qualcuno lo fa, ma diciamoci la verità, probabilmente ha obblighi e responsabilità diverse.
Infine voglio concludere invitando tutti ad una riflessione, insegnanti compresi. Non saranno le decine di libri che vengono assegnati da leggere come compiti per le vacanze ai nostri ragazzi, che risolveranno i problemi, gli unici beneficiari in questo caso saranno le librerie che dovranno venderli.
Questi ragazzi presto si troveranno a fare i conti con la disoccupazione e il lavoro precario, lasciamogli almeno adesso un po' di spensieratezza meritata, se non fosse altro per l'età che stanno vivendo.
Durante il lungo periodo di attesa per collocarsi in un lavoro, avranno tutto il tempo di leggere centinaia di libri e capire con più gioia, che leggere, istruirsi ed informasi, sono le basi non solo per crescere, ma per combattere questa società che di per sé ci vuole ignoranti.
Alessandra Lombardi
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