martedì 13 febbraio 2018

Italia, un gran casino

Oramai lasciatemelo dire...è un gran casino. A cinquanta anni, mi rendo conto che una confusione così era da tempo che non la percepivo. Sparatorie sugli stranieri, orde di estremisti nelle piazze, migranti senza dimora, sudiciume ovunque, rifiuti, poveracci che a fine mese non guadagnano più niente, contratti di lavoro scaduti da anni, debito pubblico alle stelle, disoccupazione e tanta, ma tanta ignoranza. Tutti siamo bombardati da una miriade di post, notizie flash, link, contenuti multimediali sempre più veloci e coincisi, tutte informazioni utili, per carità, ma così cinguettate da essere non idonee al fine di poter maturare concetti, idee, posizioni. Percezione di quel caos che si avverte quando la nave presumibilmente potrebbe affondare. Tanto giustizialismo poco ragionato che spunta da bocche rutteggianti. E' fibrillazione o peggio ancora tremore cronico irreversibile, gente che corre, che messaggia, che si connette, disconnette, si iscrive, si cancella, entra ed esce consumando energia, calore, petrolio. Qualche anno fa parlavo di narcosi collettiva, ci stiamo risvegliando, ma non bene, a livello anestesiologico con qualche problema da valutare in sede neurologica.

Stefano Terraglia