domenica 29 giugno 2025

Scioglimento Ghiacciai: La Velocità Raddoppia. Un Crollo Senza Precedenti


I numeri, a volte, raccontano storie più potenti di mille parole. E i dati che arrivano dai ghiacciai di Canada, Stati Uniti e Svizzera compongono una narrazione inquietante: tra il 2021 e il 2024, questi giganti di ghiaccio si sono ridotti del 12%. Ma il dato più allarmante è un altro: la velocità di questo scioglimento è raddoppiata rispetto al decennio precedente.

Un Allarme Senza Precedenti

È uno studio guidato da Brian Menounos dell'Università della Columbia Britannica Settentrionale, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, a gettare questa ombra sul futuro del nostro pianeta. Le analisi, basate su indagini aeree e osservazioni a terra di decine di ghiacciai, rivelano un fenomeno che Menounos descrive con termini forti: i ghiacciai “stanno semplicemente precipitando a picco”, “stanno semplicemente crollando a picco”. Una perdita che, negli ultimi quattro anni, è stata doppia rispetto ai dieci che li hanno preceduti.

Perché Questo Accelerazione? I Fattori Chiave

Dietro questa drammatica accelerazione non ci sono solo le temperature globali in aumento, un fattore ormai noto e costante. A contribuire in modo significativo, come un granello di sabbia che inceppa un meccanismo complesso, sono le polveri.

  • Le polveri dal Sahara: Spinte dai venti, raggiungono distanze incredibili, depositandosi anche sulle Alpi svizzere.
  • Le polveri dagli incendi boschivi: La frequenza e l'intensità crescenti degli incendi, soprattutto in Nord America, liberano nell'atmosfera particelle scure che viaggiano per migliaia di chilometri.

Questi invisibili viaggiatori scuri hanno un effetto devastante una volta depositati sul ghiaccio.

L'Effetto Albedo: Quando Il Bianco Non Riflette Più

Il ghiaccio puro è bianco. Il bianco è un potente riflettore della luce solare, un fenomeno noto come albedo. Questo permette ai ghiacciai di respingere gran parte del calore che ricevono, mantenendosi solidi anche sotto il sole.

Quando però polveri scure (provenienti da deserti o incendi) si depositano sulla superficie, l'albedo diminuisce drasticamente. La superficie del ghiaccio non è più un efficace specchio, ma inizia ad assorbire il calore solare.

Secondo lo studio di Menounos, questa ridotta capacità di riflettere la luce ha peggiorato l'effetto dello scioglimento di circa il 40%. Un circolo vizioso in cui il ghiaccio che si scurisce si scioglie più velocemente, esponendo nuove superfici che a loro volta possono scurirsi.

Esempi Concreti: USA E Svizzera

Il picco di scioglimento tra il 2021 e il 2024 trova spiegazione proprio in questi fattori locali e stagionali:

  • In America (soprattutto nel nord-ovest degli Stati Uniti), la causa principale è stata l'arrivo massiccio di polveri prodotte dai violenti incendi che hanno devastato vaste aree boschive in quegli anni.
  • In Svizzera, il ruolo da protagonista è stato giocato dalle grandi quantità di polveri trasportate dal Sahara dai venti, un fenomeno non nuovo ma la cui incidenza sembra aumentare.

In entrambi i casi, il risultato è lo stesso: il ghiaccio, sporcato, assorbe più calore del dovuto, accelerando il proprio disfacimento.

La Voce Dello Scienziato: Un Monito Inequivocabile

Di fronte a questo quadro, le parole di Brian Menounos risuonano come un monito urgente:

> “Le nostre società dovrebbero iniziare seriamente a chiedersi quali saranno le implicazioni future dovute alla perdita di ghiaccio.”

E l'invito diventa ancora più diretto, quasi a suonare come un colpo di gong che ci svegli dal torpore:

> “Dobbiamo iniziare a prepararci per quando i ghiacciai del Canada occidentale e degli Stati Uniti saranno scomparsi.”

Riflessioni Finali: Oltre Il Ghiaccio Che Si Scioglie

I ghiacciai non sono solo masse di ghiaccio e roccia. Sono custodi di riserve idriche vitali per milioni di persone, motori di ecosistemi alpini unici, elementi fondamentali del paesaggio che alimentano turismo e cultura.

La loro scomparsa non è un evento lontano o astratto. È un processo in atto, la cui accelerazione descritta da questo studio ci impone una riflessione profonda. Cosa significa perdere queste sorgenti d'acqua dolce? Quali saranno le conseguenze per l'agricoltura, per l'energia idroelettrica, per la biodiversità?

Le polveri sahariane e quelle degli incendi ci ricordano che tutto è connesso: ciò che accade in un deserto o in una foresta lontana ha un impatto diretto sulla vita delle montagne e, in ultima analisi, sulla nostra.

Prepararsi significa comprendere, adattarsi dove possibile, ma soprattutto agire per mitigare le cause profonde di questo crollo. Non è solo un problema scientifico o ambientale; è una questione che tocca la nostra stessa capacità di coesistere con il pianeta che abitiamo, un richiamo pressante a ristabilire un equilibrio fragile prima che sia troppo tardi. La musica della natura sta cambiando tono, e questo studio è una nota stonata che non possiamo ignorare.

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