La storia del tronco nel parco

Prendendo spunto da una storia vera ecco cosa ci racconta ChatGPT

Era un pomeriggio di primavera, quando da bambino giocavo nel parco con mio cugino e mio fratello più piccolo. Il nostro gioco preferito era saltare e correre sopra un grande tronco d'albero, tagliato e messo a disposizione dei bambini. Non avevamo mai visto un tronco così grande e ci divertivamo come matti a cercare di camminarci sopra senza cadere.

Ma un giorno, per una serie di ragioni, dovetti partire e lasciare il parco per molti anni. La mia vita continuò, mi trasferii in un'altra città. Eppure, in qualche modo, quella sensazione di leggerezza e di spensieratezza che provavo giocando nel parco, rimase sempre con me.

E così, qualche anno dopo, decisi di tornare in quel parco e di vedere se quel tronco c'era ancora. E c'era, anche se ormai era molto vecchio e mangiato dal tempo. Ma quando mi misi l'orecchio vicino, potei sentire il suo grande cuore che batteva ancora, come un tempo. Quella piccola esperienza mi fece capire quanto i ricordi siano importanti per noi esseri umani. 

Siamo fatti di esperienze, di emozioni e di sensazioni, e queste si accumulano dentro di noi formando la nostra identità. Eppure, spesso ci concentriamo solo sulla ricerca del nuovo, del diverso, del futuro, dimenticando che il nostro passato è ciò che ci ha portato fino a qui.

Credo che la memoria sia un dono prezioso che dobbiamo custodire con cura, perché ci permette di ripercorrere i momenti più belli della nostra vita e di rivivere le emozioni che ci hanno fatto sentire vivi. E chissà, magari un giorno anche i nostri ricordi diventeranno leggende da raccontare ai nostri figli e nipoti, proprio come quella del tronco del parco che batteva ancora.