martedì 13 settembre 2016

I loop che ingannano il diritto d'autore

A qualche smanettone della musica sarà capitato di aver composto qualche brano utilizzando software del tipo "Garage band" o altre applicazioni simili per l'editing musicale. Normalmente queste applicazioni sono fornite con una serie di campioni di suoni o loop più o meno lunghi per accompagnamenti di ogni stile. Tali campioni e loop elaborati ed editati con questo tipo di software producono brani musicali più o meno complessi. Le società che producono queste applicazioni rilasciano questi campioni o loop con licenza di utilizzo (Royalty free) per fare in modo che gli autori siano liberi di comporre prodotti originali. L'unico vincolo imposto dai produttori di questi loop è relativo alla vendita o alla commercializzazione di questi files in versione integrale, vale a dire, ne vietano la commercializzazione e la distribuzione al di fuori di un prodotto finale editato. Resta di fatto che tali banchi di loop sono sempre gli stessi per ogni applicazione distribuita e le combinazioni di utilizzo nell'editing sono svariate, ma non infinite. È frequente quindi trovare in rete brani originali prodotti e registrati con copyright da parte di autori che inconsapevolmente generano opere con accompagnamenti molto simili se non uguali tra loro. Questo fenomeno inganna i sistemi di riconoscimento delle attribuzioni del copyright adottati dai social network e dalle piattaforme video sharing, creando una confusione immane. 
Dal momento che molte piattaforme di condivisione video gestiscono anche l'amministrazione dei contributi di monetizzazione derivati dalla pubblicazione dei contenuti video, se il titolare dell'account non presente regolarmente reclamo, può verificarsi che qualcuno riscuota il rendimento della monetizzazione al posto di un altro o viceversa. Questo fenomeno, a mio parere molto controverso, potrebbe trovare diverse soluzioni tecniche, una potrebbe essere l'esclusione di tali campioni o loop dal sistema di riconoscimento delle attribuzioni, oppure affinare il sistema al fine di riconoscere prevalentemente la melodia e non l'accompagnamento dei brani. 
Tornerò presto ad approfondire il problema del diritto d'autore in musica, anche perché, a diversità della matematica e della lingua, le combinazioni melodiche musicali non sono infinite e il plagio involontario con il tempo sarà sempre più frequente a maggior ragione quando si da la possibilità agli autori di poter produrre opere originali con parte di musica preimpostata.

Stefano Terraglia