Per quanto tempo ancora staremo fermi di fronte a tutta questa violenza, a tutto questo spargimento di sangue generato dal terrorismo? Pur comprendendo molte delle motivazioni che stanno alla base delle politiche internazionali sbagliate o meno che l'occidente sta adottando nei confronti dei popoli mediorientali, la risposta terroristica è indirizzata esclusivamente ai cittadini. Mai nessun attacco è stato sferrato verso i responsabili del potere occidentale, ma solo sulla popolazione inerme. A prescindere dalle dinamiche strategiche che regolano il terrorismo, quanta pazienza ancora si riserverà di avere la gente? Questo non è dato saperlo, la risposta terroristica chiaramente non è mai tollerata da nessuno. Verso chi si scaglierà la gente quando la pazienza inizierà a dare chiari segni di stanchezza? Le risposte popolari efficaci a parer mio si realizzano esclusivamente quando sono appoggiate da una rivoluzione culturale e non da un "idealuccio" di vendetta. Bisogna cominciare a studiare, a capire profondamente i motivi, le dinamiche e le motivazioni politiche e singolari di ogni risposta terroristica. Nell'estrema ipotesi bisogna incominciare ad imparare ad affinare il fiuto, per capire in che direzione sta andando chiunque, perché è proprio chiunque, nell'integrarsi nel mondo, che potrebbe apportare novità drammatiche o meno. La guerra che questi popoli ci hanno dichiarato è chiaramente una guerra povera, mirata al terrorismo, alla follia di un ideale di conquista profondamente barbaro e manipolatore. Domandarsi il perché diventa purtroppo macchinoso, stiamo parlando di popoli con culture, religioni, costumi ed abitudini profondamente diverse dalle nostre, persone per le quali un ideale può diventare così tenace da portarli alla morte tramite la determinazione radicata in una fede anomala. Capire profondamente i motivi potrebbe essere un buon inizio per rispondere in maniera organizzata verso di loro o verso quel potere occulto che ha manipolato ed ha costretto tutto questo. La follia collettiva di un gruppo o di un esercito di persone è sempre indotta e mai spontanea.
Stefano Terraglia