sabato 9 maggio 2020

Plasma o vaccino, proviamoci anche con due righe

Le polemiche che in questi giorni si sono diffuse attraverso i social sull’argomento Plasma - Vaccino, rischiano di creare una grande confusione soprattutto a chi non ha ben chiara la differenza che distingue le due cose. Si leggono post e commenti, spesso scritti di “pancia” ma privi di un vero e proprio concetto scientifico, legati soprattutto alla diatriba dei NO VAX e SI VAX. Partendo dal concetto che la libertà di pensiero e la libertà di agire su noi stessi rimane inviolabile, sarebbe opportuno che quando la si rivendica si capisse il significato di quello che rivendichiamo. Come sappiamo, la terapia a base di plasma da convalescenti per il Covid-19 la stanno sperimentando in diversi paesi nel mondo, anche in Italia. Questa terapia prevede il prelievo del plasma da persone guarite da Covid-19, dopo una serie di test di laboratorio per quantizzare i livelli di anticorpi neutralizzanti, viene somministrata a persone affette dall’infezione del virus in questione, con l’intento di trasfondere gli anticorpi anti-SARS-Cov-2 che si sono sviluppati nei pazienti guariti. Il problema sta nel fatto che al momento questa terapia sia in sperimentazione e non c’è nessuna certezza che funzioni. Inoltre se il plasma funzionasse non è comunque privo né di costi né di rischi, quindi i dati certi sull’efficacia sono di notevole importanza. Il plasma è stato impiegato per la cura di varie patologie infettive, come il tetano, la rabbia, la difterite, l’epatite A, l’epatite B e ha dato grossi benefici. Purtroppo però non sempre ha avuto efficacia, non ce l’ha avuta per esempio con l’HIV, con l’epatite C e nemmeno con l’influenza. La differenza che distingue il plasma dal vaccino e che con il plasma si può dare una protezione a chi contrae la malattia, se funzionasse e usato subito si potrebbe evitarne l’aggravamento, ma è una protezione precaria perché in teoria la persona si può ammalare di nuovo. Con il vaccino gli anticorpi vengono prodotti dall’individuo stesso creando una protezione permanente. Le malattie citate in precedenza, sono state curate tutte prima con il plasma ma sono state sconfitte dal vaccino, quindi non si escludono a vicenda ma il meccanismo di azione è diverso. Come già detto anche il plasma ha dei rischi, uno è quello infettivo, essendo la componente liquida del sangue ossia ciò che permette al sangue di fluire, ne assume gli stessi. L’uso di emoderivati ha portato alla diffusione di svariati virus, come l’HIV, l’epatite C, e se anche oggi ci sono seri controlli, per questi virus conosciuti, il pericolo sta proprio in quegli sconosciuti che di conseguenza possono sfuggire ai controlli. Il plasma contenente anticorpi ne contiene alcuni anche rivolti contro le cellule di chi li riceve quindi non è innocuo. Sicuramente qualora il vaccino tardi ad arrivare o non funzioni o addirittura non venga scoperto, il plasma può diventare utile se trasformato in laboratorio in sieri sintetici, anticorpi monoclonali umani ma non sostituiscono certo il vaccino che rimane l’unico rimedio sicuro a sconfiggere e debellare infezioni gravi come quella che stiamo vivendo in questo momento e ci ha portato a una pandemia.

Alessandra Lombardi.