venerdì 1 luglio 2016

Nessuno tocchi le vacanze

Sono iniziate le vacanze da qualche giorno e i nostri figli non hanno fatto in tempo a dedicarsi ai consueti balli di fine anno ritornati di moda, gavettoni, bagni nelle vasche cittadine, pizzate e festeggiamenti di ogni genere, che l'incubo dei retrogradi compiti delle vacanze incombe nei pensieri dei ragazzi e nelle tasche dei genitori. Questi ragazzi, che hanno passato un anno a confrontarsi con le regole scolastiche e dall'altra parte a combattere con i continui rimproveri o incitazioni dei genitori per dare giustamente il meglio nello studio, adesso meritano uno stacco, un riposo, uno svago mentale. La categoria studentesca, spesso, non si può permettere di riposare la mente dal meritato o meno, ma consueto periodo di riposo. 
Comprendo che l'alunno rimandato abbia il dovere di ripassare e prepararsi per gli esami delle materie in cui non ha brillato, ma chi ha dato ottimi profitti per tutto l'anno scolastico ha il diritto adesso di godersi l'estate e insieme a lui i genitori. È come se ognuno di noi andasse in ferie portandosi il lavoro dietro, qualcuno lo fa, ma diciamoci la verità, probabilmente ha obblighi e responsabilità diverse. 
Infine voglio concludere invitando tutti ad una riflessione, insegnanti compresi. Non saranno le decine di libri che vengono assegnati da leggere come compiti per le vacanze ai nostri ragazzi, che risolveranno i problemi, gli unici beneficiari in questo caso saranno le librerie che dovranno venderli. 
Questi ragazzi presto si troveranno a fare i conti con la disoccupazione e il lavoro precario, lasciamogli almeno adesso un po' di spensieratezza meritata, se non fosse altro per l'età che stanno vivendo. Durante il lungo periodo di attesa per collocarsi in un lavoro, avranno tutto il tempo di leggere centinaia di libri e capire con più gioia, che leggere, istruirsi ed informasi, sono le basi non solo per crescere, ma per combattere questa società che di per sé ci vuole ignoranti.

Alessandra Lombardi