domenica 10 luglio 2016

La storia delle radio libere

CC - Foto di Andréanne Germain
Ed ecco un documento video creative commons rieditato da noi, ma originario dalla fonte di MEDIAITALIATV, che ci racconta un po' del passato della comunicazione via etere. Le radio libere caratterizzarono la libera informazione negli anni settanta.

Il monopolio RAI nel campo dell'informazione è stato praticamente abolito dalla sentenza N° 225 emessa dalla Corte Costituzionale nel 1974. Questa sentenza riguardava centinaia di CB su cui pendeva un processo per essere stati sorpresi ad usare i loro ricetrasmettitori e rivoluzionò il mondo delle comunicazioni via etere, riconoscendo a soggetti privati il diritto di impiantare emittenti radiofoniche su scala locale con costi relativamente bassi e ponendosi, seppur in modo solo abbozzato, in concorrenza con la RAI fino ad allora unica fonte di trasmissioni radiofoniche e televisive in Italia. Vere e proprie "navi scuola" per speaker, tecnici, autori e giornalisti, erano tipiche non solo delle città, ma soprattutto della provincia italiana. Aprire una radio libera o collaborare a una di esse era per i giovani uno dei pochi modi a disposizione per comunicare. Rispetto alle radio "tradizionali", le emittenti private trovarono un punto di forza proprio nella limitazione territoriale che imponeva scelte di programmazione indirizzate a "target" facilmente individuabili; difficilmente un'emittente poteva coprire un'intera provincia per la limitazione imposta dalla banda FM, il cui segnale non può coprire grandi aree a meno di non ricorrere a più ripetitori.